CASTIGLIONE D’ORCIA, Giornata della Memoria: «Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario»

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“Il Comune di Castiglione d’Orcia in collaborazione con le scuole e l’Anpi, intendono celebrare in modo significativo il Giorno della Memoria

E’ un momento simbolicamente necessario e importante per gettare un seme per le generazioni future affinché con la conoscenza di un passato si possa aiutare a formare generazioni future più consapevoli, in un momento in cui xenofobia, razzismo, omofobia, risultano essere piaghe vere della nostra. La scuola primaria e la scuola secondaria di I grado di Castiglione d’Orcia organizzano un momento di riflessione, celebrazione e impegno per i propri studenti. In particolare, gli alunni della classe V della scuola primaria e della classe III della secondaria di I grado saranno catapultati indietro nel tempo, al sabato 16 ottobre 1943: la data del rastrellamento del ghetto di Roma. Dopo un’introduzione ed una contestualizzazione storica da parte del Presidente dell’ANPI di Castiglione d’Orcia, Maurizio Formichi, verranno consegnate ai ragazzi le istruzioni ricevute dalle famiglie del ghetto ebraico di Roma  per prepararle allo sfollamento insieme ad una citazione tratta da “Se questo è un uomo”. Dopo aver riflettuto sull’importanza della quotidianità, dei piccoli oggetti, dei semplici rapporti umani, i ragazzi sceglieranno degli oggetti, delle frasi, dei sentimenti, dei nomi da rinchiudere in una personale scatola della memoria. Condivideranno poi le loro riflessioni presso le “Stanze della Memoria” e le affideranno a delle lanterne liberate nel cielo sulle note di “Gam Gam” – la canzone dei bambini di Auschwitz  e di Imagine.

Ma consideri ognuno, quanto valore, quanto significato è racchiuso anche nelle più piccole nostre abitudini quotidiane, nei cento oggetti nostri che il più umile mendicante possiede: un fazzoletto, una vecchia lettera, la fotografia di una persona cara. Queste cose sono parte di noi, quasi come membra del nostro corpo; né è pensabile di venirne privati, nel nostro mondo, ché subito ne ritroveremmo altri a sostituire i vecchi, altri oggetti che sono nostri in quanto custodi e suscitatori di memorie nostre. Si immagini ora un uomo a cui, insieme con le persone amate, vengano tolti la sua casa, le sue abitudini, i suoi abiti, tutto infine, letteralmente tutto quanto possiede: sarà un uomo vuoto, ridotto a sofferenza e bisogno, dimentico di dignità e discernimento, poiché accade facilmente, a chi ha perso tutto, di perdere se stesso; tale quindi, che si potrà a cuor leggero decidere della sua vita o morte al di fuori di ogni senso di affinità umana; nel caso più fortunato, in base al puro giudizio di utilità. Si comprenderà allora il duplice significato del termine “Campo di annientamento”, e sarà chiaro che cosa intendiamo esprimere con questa frase: giacere sul fondo”

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