Geotermia, Borgia risponde al comunicato della Regione

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Di seguito riportiamo la risposta del Prof. Andrea Borgia al comunicato della regione Toscana del 3/12 (leggibile in calce):

“La puntuale risposta di Enel e della Regione alle ipotesi di abbassamento e oscillazione della falda durante la messa in esercizio della nuova centrale Bagnore 4 (oltre alla 3 già esistente) è benvenuta ma induce ulteriore preoccupazione”, afferma il vulcanologo Andrea Borgia, il quale per primo aveva messo in evidenza i dati dell’abbassamento della falda idropotabile dell’Amiata. “Infatti, la prima anomalia registrata dal piezometro di Poggio Trauzzolo non è il 25 novembre con meno 0,89  m come affermato, ma il 20 novembre con meno 2,32 m, seguita lo stesso giorno da un ulteriore abbassamento fuori scala. Come mai per ben 5 giorni con continue significative anomalie ogni giorno, sembra che nessuno si è accorto di niente? Come si può dire con certezza che lo strumento era rotto e la falda non si era abbassata minimamente se appunto il piezometro era rotto e se i controlli manuali sembrano essere avvenuti solo più di 10 giorni dopo? Come si può essere certi che proprio i repentini abbassamenti della falda non siano stati la causa dei problemi al cavo, un cavo che aveva funzionato regolarmente per oltre 3 anni? Ma il manutentore ha certificato con sicurezza che il problema fosse nel cavo?”. E, aggiunge: “Come mai si è aspettato più di una settimana prima di richiedere la manutenzione della sonda? E tutto questo proprio quando vi era più bisogno del suo corretto funzionamento? Ma approfondiamo meglio il tema degli abbassamenti anomali della falda. Tra il 18 ed il 20 novembre il piezometro n. 4 che, a detta di Enel funziona perfettamente e registra un continuo innalzamento della falda, mostra invece un repentino abbassamento di circa 20 cm, con gradienti di anche 2 cm all’ora! Anche gli altri due piezometri di Enel mostrano nello stesso periodo abbassamenti di oltre 10 cm! È solo dopo il 23 che la falda inizia a risalire. Ed è solo dopo 7 giorni, con oscillazioni alterne, che la falda recupera il livello del 18 per questi ultimi due piezometri, mentre per il n. 4 rimane ancora sotto di 8 cm. È facile per Enel e Regione essere creduti: basta che dicano quando, da dove e quanto vapore viene estratto! Viene anche affermato nel comunicato Enel che la portata delle sorgenti del Fiora è rimasta sempre la stessa dagli anni ’90 in poi e che non vi è connessione tra gli acquiferi freatico e geotermico. Errato. Dal 1990 in poi la portata della Galleria Nuova diminuisce progressivamente con minimi che scendono da circa 550 l/s a circa 500 l/s e massimi che sono di circa 60 l/s superiori. Poi improvvisamente, contemporaneamente a quando la regione programma e poi inizia la perforazione del piezometro di Poggio Trauzzolo, la portata della sorgente aumenta in un anno e mezzo di circa 200 l/s (circa 40% in più), come mai si era verificato prima, e questo mentre la perforazione del piezometro per buona parte del tempo si era (sempre per sfortunatissime “cause tecniche”) interrotta, cosicché non si sa quale sia stato all’epoca il livello effettivo della falda. Tale incremento di portata viene registrato dal piezometro 11bis di Santa Fiora con un corrispondente innalzamento della falda tanto repentino e grande da essere riportato nello studio Mobidic – studio finanziato dalla Regione e realizzato dall’Università di Firenze proprio con lo scopo di verificare la connessione tra l’acquifero superficiale ed il campo geotermico – come esempio per affermare come tale innalzamento del livello della falda non possa essere giustificato soltanto dalla ricarica (pioggia e neve), ma possa essere dovuto anche all’aumento della pressione del campo geotermico sottostante l’acquifero freatico; indicando così chiaramente la connessione idrogeologica tra i due acquiferi. Ma può essere ritenuto ragionevole pensare che la Regione non certifichi i dati forniti dai piezometri dell’Enel? Quindi Enel fa il controllore di se stesso? E Borgia conclude: “Anche la stazione di misura delle emissioni di Bagnoli (ma anche le altre stazioni?) è stata tolta proprio quando sembra stesse registrando valori preoccupanti della qualità dell’aria a causa delle emissioni dalla nuova centrale! Qualora la Regione, ed Enel volessero tranquillizzare le persone, semplicemente chiudano le centrali e verifichino sotto gli occhi di tutti la qualità dell’aria ed il livello della falda. Altrimenti potrebbero, già da ora, considerare di sospendere in autotutela i decreti di VIA delle concessioni amiatine”.

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Di seguito il comunicato diramato dalla Regione Toscana: Amiata, un guasto la causa dei dati altalenanti del piezometro

FIRENZE – I dati altalenanti forniti dal piezometro David Lazzaretti di Poggio Trauzzolo sono stati causati da un guasto all’apparecchio: c’era un problema sul cavo di collegamento tra la sonda ed il datalogger della stazione. Il cavo sarà sostituito con uno nuovo, attualmente in fase di ordinazione. Il Servizio Idrologico regionale che gestisce il piezometro aveva fatto richiesta dell’ intervento straordinario già alla fine della settimana scorsa perché aveva subito notato il comportamento anomalo nella registrazione dei dati in particolare nella giornata del 25 novembre, quando la sonda aveva segnato una discesa del livello di falda di 89 cm. E questo in netta controtendenza con l’andamento dei dati rilevati dai piezometri Enel, La Valle e Madonna del Castagno, che non avevano evidenziato particolari andamenti irregolari. L’intevento di manutenzione, programmato per mercoledì 3 o giovedì 4, vista la delicatezza della materia, è stato anticipato ad oggi. Lo ha comunicato il Servizio Idrologico regionale durante l’incontro del Tavolo tecnico di monitaroggio dei dati ambientali relativi all’attività geotermoelettrica sull’Amiata che si è tenuto oggi. Per quanto riguarda il livello di falda, dalla verifica manuale effettuata dalla ditta di manutenzione dell’apparecchio, è risultato che gli abbassamenti anomali ed altalenanti registrati negli ultimi giorni sono da considerarsi errati, probabilmente dovuti a falsi contatti causati proprio dal deterioramento progressivo del cavo. La risposta dei tecnici conferma quanto si pensava negli uffici regionali e cioé che anomalie così evidenti al punto da segnare un abbassamento di falda di addirittura 89 centimetri, un’enormità soprattutto su una falda importante come quella del Fiora, non potevano trovare giustificazioni diverse dal guasto meccanico. E per capire che era un guasto bastava guardare i dati nel dettaglio, che restituivano oscillazioni schizofreniche da un quarto d’ora all’altro. Desta stupore che un esperto “di fama internazionale” come chi ha lanciato l’allarme con un’uscita incauta, sia potuto cadere in un simile equivoco. Per il futuro, sarà bene confrontarsi con chi è più informato prima di allarmare inutilmente i cittadini. Al tavolo tecnico odierno si è stabilito anche che, visto il momento attuale particolare nell’area dell’Amiata, in cui si sta realizzando la centrale Bagnore 4, sarà prevista una maggiore attenzione rispetto ad i dati emergenti da tutti i monitoraggi attivati: Arpat e Servizio Idrologico dovranno prevedere ulteriori momenti di rilevazioni e controlli. Riguardo agli studi da realizzare, sarà avviato ai primi mesi del 2015 lo studio isotopicoidrogeologico per la valutazione dei rapporti tra l’acquifero delle vulcaniti del monte Amiata ed i serbatoi profondi sede di circuiti idrotermali e fluidi geotermici. Nel 2015, come approvato ieri in giunta, sarà anche affidato lo studio sulla microsismicità indotta dall’attività geotermoelettrica nell’area amiatina.

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