Emissioni, PRC Toscana si impegna “contro la geotermia inquinante”

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Il PRC regionale e provinciale si impegna contro la geotermia inquinante. Una delegazione di SOS Geotermia ha incontrato giorni fa le Segreterie regionale e provinciale del PRC e la consigliera Monica Sgherri. La discussione ha messo in evidenza che:
·       in ambito scientifico, alla geotermia non possono essere attribuite valutazioni univoche e valide per tutte le aree, sia in termini di sostenibilità ambientale che di impatto sanitario, essendo essa una fonte energetica condizionata dalla disponibilità di ampie riserve idriche, dalle caratteristiche mineralogiche del sottosuolo e dalle tecnologie usate per il suo sfruttamento;
·       quanto sopra è ampiamente verificato in Amiata, dove vengono finanziate con contributi pubblici le centrali ENEL che emettono quantità di sostanze climalteranti simili alle centrali alimentate con combustibili fossili e dove tali impianti, tecnologicamente antiquati e fonti di rilevanti emissioni di sostanze inquinanti (mercurio, arsenico, boro, idrogeno solforato ecc.), concorrono a determinare condizioni sanitarie molto preoccupanti;
·       in ambito normativo europeo e italiano, le generalizzazioni comunemente fatte e ripetute anche da molti amministratori pubblici regionali in sede di rilascio delle concessioni per lo sfruttamento geotermico, sono molto poco rispettose della realtà toscana, dove le caratteristiche geologiche sono molto diversificate e dove si sono già drammaticamente rese necessarie diverse azioni di mitigazione e prevenzione del rischio sismico;
·       in ambito sociale, dalle componenti più attente e democratiche del Paese viene posta la giusta esigenza di difendere i beni comuni e di definire i criteri per individuare le aree idonee e quelle non idonee allo sfruttamento geotermico, stante la pratica di concessioni rilasciate senza una preventiva verifica della sostenibilità ambientale e del consenso delle popolazioni locali;
·       sia in sede Amministrativa che parlamentare, da più parti, è stata posta l’esigenza di giungere alla zonizzazione di cui sopra, al fine di ridurre la diffusione di conflitti sociali.

Considerato che l’Assemblea della Rete Nazionale NO Geotermia Elettrica Speculativa e Inquinante ha deciso di proporre a tutte le amministrazioni pubbliche la necessità di definire i criteri per individuare le aree non idonee allo sfruttamento geotermico, facendo riferimento sia alle conoscenze scientifiche che alle normative già esistenti e non sempre osservate, SOS Geotermia e il gruppo consiliare in Regione Toscana del PRC concordano di dar luogo ad una iniziativa politica in Consiglio Regionale per richiedere che la Regione Toscana definisca, ai sensi del DM.10.09.2010, le “aree non idonee” alla installazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili, con particolare riferimento alle diverse tipologie di impianti geotermici in autorizzazione nella Regione Toscana, tenendo conto di:

1 – Emissioni in atmosfera di gas nocivi e climalteranti;
2 – Consumo quantitativo rinnovabile di risorse idriche mediante la definizione dei bilanci idrici e tutela qualitativa delle falde idropotabili;
3 – Paesaggio e vocazione produttiva;
4 – Rischio sismico.

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