Lode alle piccole cose

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Pieter-Brueghel-the-Younger

—A—

di Giovanni Fabbrini

Stando a un calcolo dell’accademico contemporaneo Thomas Gold, se i batteri presenti all’interno della terra venissero prelevati ed esposti, per così dire, all’aria, formerebbero uno strato omogeneo di 15 metri in grado di coprire tutta la superficie terrestre.

Che dite, sono importanti le piccole cose? Chi non ha simpatia per il piccolo? Un grande impero come quello romano è nato dalle mammelle di una lupa. I sapienti e stimati re magi si sono umiliati fino a recarsi in una capanna. Ma anche, se vogliamo, una strizzata di limone può essere essenziale per le abitudini alimentari di un uomo di un quintale.

Cosa sarebbero la famiglia, il lavoro, le amicizie senza poter condividere le piccole cose con gli altri? Forse tutte le grandi realtà che viviamo, a cominciare dall’aggregazione sociale e dalle sue ragioni, si fondano sulle piccole cose. La “piccola” differenza tra essere virtuosi e rispettare le regole, la “piccola” differenza tra fare il proprio dovere e fare contento il proprio superiore. Oppure, semplicemente – mi si perdoni un avverbio abusato – il fatto che i desideri più profondi che abbiamo nel cuore tendono a cose piccole. La felicità consiste nell’avere l’attico e la Mercedes, così verrebbe da pensare; ma togliamoci un po’ di scorza dura messa in noi dal mondo. Un sorriso non ricambiato, un’amicizia trascurata, queste sono vere sorgenti di infelicità. Far perdere mezzo pomeriggio inutilmente a un commerciante, voltare le spalle a una ragazza che si aspetta di essere corteggiata: questo si traduce in un male che può ripercuotersi per interi anni.

Non è solo il classico specchio rotto a portare sette anni di disgrazie: uno smacco può generare qualcosa di simile a un anatema. Siamo pieni di secondi fini, ossessionati da noi stessi, bramosi di ambizioni oggettivamente mediocri: ma dentro abbiamo ancora chiaro che volersi bene senza risultare banali è il rimedio per tutto. A conti fatti, sono le piccole cose a mettere in ginocchio i giganti. E sono le piccole cose a crescere fino a diventare enormi, piante di fagioli che arrivano fino in cielo. Nel piccolo ci sono le virtù che il grande, forte della sua posizione, deve solo stimare con rispetto.

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Copertina: Pieter Bruegel il Vecchio (1526/1530–1569), Winter landscape 

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