Turismo & commercio. Intervista a Luca Ventresca: “Il Natale badengo per fare sistema e rilanciare il paese”

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Da oggi iniziamo una serie di interviste a esponenti della politica e del commercio legati ad Abbadia San Salvatore. Il primo interlocutore è l’assessore alla cultura, sport e turismo Luca Ventresca. Buona lettura!

di Ilaria Martini

Il Natale è alle porte e quest’anno l’agenda degli eventi è molto fitta. Quali sono gli appuntamenti in programma per il periodo delle festività?

Quest’anno abbiamo deciso di iniziare i festeggiamenti natalizi dal pomeriggio del 6 dicembre. Per l’occasione solo la fiaccola davanti al Comune è stata costruita e terminata dai capofiaccola che erano presenti alla cerimonia. Da quel momento sono iniziati i festeggiamenti, con laboratori per bambini, musica (sotto i portici del Comune), band itineranti, eventi sportivi, tornei e per prossimi due fine settimana (13-14 e 20-21 dicembre) anche i mercatini di Natale in viale Roma. Come da tradizione il 24 ci sarà la cerimonia di accensione delle Fiaccole. Quest’anno la fiamma dalla quale partirà tutto sarà la “Luce della pace” o “Luce di Betlemme” che arriverà all’Abbazia del San Salvatore fra il 20 e il 21. Nel frattempo quasi tutti i giorni fino al 6 gennaio ci saranno concerti o intrattenimenti vari sparsi per tutto paese. Per il programma dettagliato la Proloco ha preparato un sito,  www.fiaccoledinatale.it, ma anche una pagina Facebook che fornirà aggiornamenti giornalieri.

Finalmente, per la gioia di tutti i paesani, Abbadia diventa “Città delle Fiaccole”. Non si tratta solo di una denominazione, ma anche di un programma di rilancio turistico e culturale. Come nasce quest’idea e in cosa si sostanzia?

Mi fa piacere che la popolazione sia unita attorno a questo progetto; perché è di un progetto che si parla. Sono coinvolti tutti: operatori turistici e commerciali, associazioni, amministrazione. Il toponimo “Abbadia Città delle Fiaccole” è un’eredità della precedente amministrazione (in realtà “Città della Bibbia Amiatina e delle Fiaccole”) e noi, non solo lo abbiamo sposato con il progetto di Natale, ma a breve lo concretizzeremo anche con un cartello che verrà messo all’ingresso del paese. Le Fiaccole sono la nostra tradizione più vera, che ci tramandiamo da 1.000 anni e che nessuno al mondo ha. La nostra intenzione è quella di costruire, negli anni, attorno a questa unicità un mese di festeggiamenti che dovrà diventare anche attrazione turistica. Già da quest’anno il progetto ha cominciato a prendere forma e sostanza.

Il grande evento della notte di Natale si avvicina. Per prepararci al meglio, puoi ricordarci qual è, diciamo, il giusto codice di comportamento per la notte delle Fiaccole e quali sono i divieti e gli obblighi principali?

La notte della vigilia di Natale, non va mai dimenticato, è una festa religiosa. Questo deve rispecchiarsi anche nei comportamenti della gente: manterremo il rigore degli anni passati, cioè divieto di botti e animazione sobria attorno alle fiaccole. Tuttavia riteniamo che la maturità raggiunta dai ragazzi che stanno dimostrando tanto attaccamento al Natale badengo, e dalla gente che numerosa partecipa alla nostra festa, è tale da permetterci di evitare l’ordinanza sul divieto del vetro. Chiederemo comunque alle attività commerciali di non di far uscire dai bar bottiglie, questo per il decoro che merita una notte speciale, quale è quella delle fiaccole.

Si sta per chiudere un anno difficile dal punto di vista economico. Quali sono le proposte da attuare per sviluppare il potenziale turistico del nostro paese? Qual è il trend degli arrivi turistici?

L’anno che sta per terminare dal punto di vista economico è stato disastroso per tutta la nazione. Quello che possiamo fare per migliorare la nostra situazione è fare sistema, che significa per noi lavorare tutti assieme a un obiettivo comune. Il progetto “Natale” nasce con questo spirito e tutti gli attori in gioco sono stati coinvolti e hanno condiviso un pezzo del progetto, verso un unico obiettivo. Questo metodo deve essere utilizzato per tutti i periodi dell’anno. Ogni stagione, infatti, può diventare momento di attrazione verso il nostro territorio. Il trend degli arrivi turistici fino alla fine dell’estate è stato in flessione di qualche punto rispetto al 2013 (anche le presenze sono in flessione di poco più del 3%). Il 2014 va comunque ricordato come l’anno senza inverno e senza estate e questa per noi è la situazione peggiore che ci possa capitare. Maggior vitalità c’è stata durante il periodo autunnale – malgrado la completa assenza di prodotti del bosco – che probabilmente risulterà uno dei migliori periodi per quanto riguarda gli arrivi nel nostro territorio. Siamo fiduciosi e stiamo lavorando affinché tutte le potenzialità di cui disponiamo possano essere valorizzate al meglio. Cercheremo di incentivare sempre di più il turismo sportivo, punteremo su quello culturale e religioso con il completamento del progetto avviato a ottobre della via Francigena e l’ultimazione del museo dell’Abbazia, di cui la Bibbia Amiatina costituisce certamente il punto di forza, sostenendo il lavoro straordinario che sta facendo Don Giampaolo. Non è da meno il lavoro che stiamo portando avanti sul Museo Minerario per sfruttare al massimo le sue capacità attrattive. Siamo sicuri che con un progetto condiviso, sia il periodo natalizio sia altre stagioni, per ora poco valorizzate, gli appuntamenti diventeranno sempre più importanti, in grado di attirare un numero via via più elevato di visitatori.

Da quando sei assessore incontri  le attività commerciali, le realtà culturali e associazionistiche di Abbadia. Quali stimoli ricavi da queste riunioni e quali sono le proposte che i cittadini fanno all’amministrazione?

Abbadia è una città viva e questo mi rende orgoglioso di esserne cittadino. Tantissime associazioni e tanta voglia di fare. Questo ha, tuttavia, anche un rovescio della medaglia che non è da poco se non c’è un’azione coordinatrice alla base: è la tendenza a non fare gruppo e a pensare ognuno al suo orticello. È capitato che alcune associazioni, o in certi casi i singoli cittadini, abbiano proposto progetti, magari anche molto interessanti, che però rischiano di non riuscire bene perché tralasciano l’aspetto di coesione e condivisione con il resto della comunità, che è un elemento fondamentale se si vuole lavorare tutti per un obiettivo comune. Mi auguro che il lavoro capillare che stiamo cercando di fare assieme nella nuova amministrazione faccia passare questo messaggio. Anche qui il fare sistema è fondamentale. Aggiungo un’ultima cosa: un plauso ai giovani del nostro paese (di cui voglio ancora sentirmi parte). Hanno idee, voglia e tanta energia. Sono e sarò sempre dell’idea che da loro deve ripartire Abbadia. Con me non troveranno che un appoggio!

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Foto/copertina: Luca Ventresca

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