Variante Via Francigena, Bisconti: «Il percorso cerca di ridare valore al paesaggio che si trova sotto alla cinta muraria»

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di Chiara de Franceschi e Irene Mazza

Ogni angolo del nostro paese trasuda una storia antica di 1300 anni. Affonda le radici nell’alto medioevo. La leggenda si fonde con la spiritualità di questo luogo alle pendici di un’antica montagna che ha assistito alle vicende storiche che hanno reso la nostra abbazia uno dei luoghi sacri più importanti d’Europa.

Vantiamo un passato unico e inestimabile. Proprio per questo è nata l’idea di rievocare un’antica abitudine medievale – il pellegrinaggio – inaugurando una variante della via Francigena che porti il viandante a visitare l’abbazia e a sostarvi in preghiera come un tempo. Alla presentazione del progetto è stato dedicato un intero fine settimana. La prima conferenza, a cura di Mario Marocchi e Don Carlo Prezzolini, sulla via Francigena e sull’abbazia si è tenuta all’interno del nuovo museo del convento, con la presenza del sindaco Fabrizio Tondi. A seguire vi è stato il concerto della corale “Da Palestrina”.

Il giorno successivo dopo la Santa Messa, il corteo medievale ha richiamato fedeli (e non) all’interno del chiostro; dopo una breve rappresentazione musicale il Sindaco ha invitato i presenti nel museo; dove ha lasciato la parola a Francesco Bisconti che, ancora vestito da arciere medievale, ha illustrato i lavori sulla realizzazione del percorso.

DSCF9186“ Siamo all’inizio del progetto. Finora ne abbiamo realizzato una piccola parte. Adesso inizia il lavoro vero, dovremo istallare tutta la cartellonistica che ci consentirà di inaugurare la tratta.” Tratta in parte già percorribile; la strada che passando  da Campiglia d’Orcia e Montieri permette di arrivare ad Abbadia è completa di sentieristica. “In questo modo il pellegrino potrà evitare il tratto di strada più pericolosa (la provinciale che arriva in località Laccoria, ndr) e proseguendo ancora arriverà ad Abbadia da sotto le mura.” Ed è proprio questo aspetto che Bisconti tiene a sottolineare: “Il percorso cerca di ridare valore al paesaggio che si trova sotto alla cinta muraria, a quel territorio agricolo dimenticato da tempo. Se si avvicina da sotto, il pellegrino eviterà tutta l’area urbanizzata, facendo il suo ingresso in paese dalla suggestiva piazza del Convento”

“Una volta visitata Abbadia i pellegrini potranno uscirne passando per piazza della Repubblica e percorrendo poi i combattenti per due chilometri, dove dovranno essere eseguiti i lavori di messa in sicurezza.  Da qui il camminatore potrà godere del bellissimo panorama, avendo sempre come punti di riferimento Radicofani e l’Amiata. Una volta in Cassia sfrutterà un guado sul Paglia – costantemente controllato – che garantirà l’attraversamento in sicurezza. “Questo tratto del percorso – prosegue Bisconti – vive i problemi di tutta l’area adiacente al fiume Paglia. Il letto del fiume cambia costantemente. Se fino a qualche anno fa la strada gli passava accanto, adesso è entrata dentro al fiume stesso. Non avendo le risorse necessarie per risolvere il problema abbiamo optato per un percorso più lungo ma estremamente suggestivo”

redAl termine dell’inaugurazione Bisconti ha salutato i presenti con la speranza del Comune di concludere i lavori il prima possibile. La programmazione seguiva nel pomeriggio con la presentazione del testo intitolato “Manuale del Pellegrino. Tra mistero e spiritualità” avvenuta anch’essa all’interno del nuovo museo del Convento. Il manuale è a cura di Don Carlo Prezzolini e Don Giampaolo Riccardi, il parroco dell’Abbazia del Santissimo Salvatore. “Il testo è un connubio tra aspetto spirituale e storico del pellegrinaggio – afferma Don Giampaolo -. Rappresenta un vademecum per chi giunge ad Abbadia da pellegrino e desidera visitare i luoghi sacri del nostro paese”. Il testo si apre con un saluto al pellegrino e la nota Sub Umbra Petri, che letteralmente significa Sotto la tutela di Pietro, cioè coloro che si assoggettano alla Chiesa Cattolica. Essa indica che presso la nostra abbazia si possono ottenere le stesse indulgenze che nella basilica di San Pietro a Roma. “Il decreto esisteva già per la nostra abbazia – continua Don Giampaolo – ma nel 2007 il cardinale Comastri lo ha rinnovato”.

Il Manuale è suddiviso in cinque capitoli. In ciascuno è descritta una delle tappe attraverso cui si guida il pellegrino, introdotta da una nota storica e seguita da una preghiera. La prima è la chiesa di Santa Croce, situata nel centro storico del paese, dove il pellegrino si recherà al Fonte Battesimale. La seconda è la chiesa dell’Abbazia, e per ultima quella di San Leonardo, dove il viandante potrà recitare la Preghiera del pellegrino riportata nel manuale. Seguono le tappe relative ai tre santuari della nostra zona: Madonna di Remedi,Madonna del Castagno e infine il santuario della Madonna dell’Ermeta. “Nel testo un’attenzione particolare è dedicata alle reliquie – afferma Don Giampaolo – difatti, i pellegrini un tempo si recavano anche in quei luoghi dove fosse possibile venerare i resti dei santi. Nella nostra abbazia sono custodite alcune reliquie tra cui quelle di San Marco Papa.”Il testo si chiude con cenni sulla Bibbia Amiatina che presto sarà custodita all’interno del museo dell’ Abbazia.

DSCF9172Successivamente è intervenuto Don Carlo Prezzolini che ha  illustrato le note storiche del libro, affermando che ”L’arte sacra per essere compresa profondamente va interpretata dal punto di vista teologico” spiegando alcuni curiosi dettagli sulla nostra abbazia. Come il fatto che la chiesa sia stata costruita orientando la sua struttura principale verso est dove sorge il sole e abbia l’ingresso a ovest verso la montagna e il tramonto, rendendo possibile al suo interno dei giochi di luce bellissimi in alcuni periodi dell’anno. ”La cripta inoltre – afferma Don Carlo – è costruita in stile romanico; e si conservano pochi esemplari in tutta Europa”

A seguire Don Carlo e Stelvio Mambrini hanno accompagnato i curiosi nel centro storico di Abbadia illustrando loro come probabilmente era strutturato il villaggio prima del 1000 d.C. e come sia cresciuto nei secoli successivi  fino a giungere alla conformazione attuale. Il fine settimana di inaugurazione del percorso della Via Francigena, si è concluso con il concerto delle Cornamuse del Drago, in piazza Santa Croce.

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Foto: Ir.m

 

 

 

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