“10 anni in poche righe”, Avanzati fa il bilancio del doppio mandato

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Di seguito riportiamo la sintesi del Rendiconto di Mandato (qui scaricabile per intero) firmata dal Sindaco Lorenzo Avanzati e pubblicata nei giorni scorsi sul sito ufficiale del Comune di Abbadia.

“Un uomo fa quello che è suo dovere fare, quali che siano le conseguenze personali, quali che siano gli ostacoli, i pericoli e le pressioni e questa è la base di tutta la moralità umana”
J.F.Kennedy

Raccontare 10 anni in poche righe è praticamente impossibile. Un sindaco è sindaco 365 giorno all’anno, per dieci anni. Ogni giorno deve prendere delle decisioni, di varia importanza, da essere costretto a chiudere una scuola, perché non ha superato le verifiche sismiche, a spostare un cassonetto o concedere un passo carrabile. Migliaia di decisioni in dieci anni e sicuramente molte sbagliate. Ma se qualcuno pensa che il sindaco non sia in primo luogo una persona e ritiene che non debba sbagliare mai, allora il futuro delle istituzioni democratiche, quelle che prevedono elezioni, consenso elettorale e trasparenza, è davvero in pericolo. Pensare che è sempre colpa delle istituzioni rappresenta il primo vero problema della democrazia partecipata, l’ostacolo maggiore da superare per ricordare a ogni persona che il Comune è di tutti, che le regole devono essere rispettate da tutti, che le scorciatoie e le semplificazioni non aiutano né l’amministratore e tanto meno i cittadini amministrati.

Ho preso decisioni difficili, consapevole che non tutti avrebbero capito, al di là della comunicazione più o meno efficace e delle notizie che appaiono sui giornali, ma ho sempre agito con il senso di responsabilità che deriva dal credere nelle istituzioni, sopratutto in quelle locali, anche se poi il rispetto per la macchina statale non sempre viene interpretato come il ruolo fondamentale di chi si presta alla politica istituzionale.

Ho incontrato singolarmente centinaia di persone, la grande maggioranza con problemi legati alla mancanza di lavoro, alle difficoltà economiche che quasi sempre tracciavano anche disagio di carattere sociale, preoccupate per i figli o in difficoltà nell’accudire persone care e anziane. Per questo, in dieci anni di tagli alle risorse, non abbiamo mai toccato i fondi per il sociale. Anzi, li abbiamo aumentati, aggiungendo servizi nuovi a beneficio delle categorie in difficoltà, e abbiamo sempre pensato che il grado di civiltà di un paese si misura nella capacità di aiutare i più deboli e di non lasciare troppo indietro le persone e le famiglie in difficoltà.

La rete che abbiamo creato con l’associazionismo e il volontariato, con le parrocchie, con la Usl di zona e con la cooperazione sociale ha compiuto un lavoro straordinario, riuscendo a stare vicino a chi chiedeva aiuto, scambiando di continuo informazioni e attività utili a cercare di risolvere i problemi. Il resto delle nostre azioni è dettagliato, per settori, in questo rendiconto di fine mandato che abbiamo portato a termine nel rispetto assoluto delle cose che avevamo scritto nei programmi del 2004 e del 2009 con i quali ci siamo presentati alle elezioni amministrative. A guidare ogni azione sono state le parole di John Fitzgerald Kennedy citate in apertura di questa mia breve introduzione.

Salutando e ringraziando tutti coloro che mi hanno affiancato in questi anni, dagli assessori ai consiglieri fino ai funzionari e dipendenti comunali, e ogni cittadino per avermi dato l’opportunità di vivere l’esperienza di sindaco, mi auguro che i badenghi aiutino i prossimi amministratori nello svolgimento del loro ruolo, con rispetto per l’istituzione che andranno a rappresentare e comprensione per le scelte che dovranno compiere nell’interesse della comunità.

Lorenzo Avanzati

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