Abbadia, commosso saluto a Don Roberto

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di Ilaria Martini

Abbadia S.S. – Lunedì 17 Febbraio la comunità ha offerto l’ultimo commosso abbraccio a Don Roberto Corvini. La cerimonia funebre ha avuto luogo alla presenza della famiglia, di numerose autorità civili e religiose e di una folla numerosa di badenghi, convenuta per rendere l’ultimo omaggio al loro pastore.

Don Roberto, già parroco e priore del Convento, ha accompagnato per sessantadue anni la comunità di Abbadia. Arrivato neosacerdote nel 1952, non ha più lasciato questo paese che un po’ alla volta è diventato suo, fino a diventare un perfetto “marchigiano montanaro”. Le testimonianze rese da coloro che lo hanno ricordato dopo la celebrazione eucaristica (dal Vescovo Cetoloni, al Sindaco Avanzati, passando per Don Amedeo e Don Carlo Prezzolini), parlano di un uomo silenzioso e discreto, capace ancora di arrossire e chiedere permesso. Un mite pastore, ma allo stesso tempo risoluto, che ha sempre portato a termine i progetti prefissatisi. Il suo viaggio terreno è stato caratterizzato dalla solidarietà verso il prossimo e dall’umiltà nei rapporti con gli altri. Don Roberto è stato anche sacerdote attivissimo nelle ristrutturazioni dell’antico monastero: a lui si deve lo stato attuale della conservazione, oltre al restauro di oggetti sacri ed opere artistiche.

Una delle missioni di Don Roberto, pensiero che non lo ha mai abbandonato, è stata la costruzione del Museo dell’Abbazia, che finalmente dopo svariati lavori sembra pronto all’apertura. La testimonianza più forte di questa giornata rimane tuttavia la viva partecipazione popolare. Prima di lasciare la sua comunità per essere tumulato nella tomba di famiglia a Serrapetrona (Macerata), Don Roberto ha compiuto un ultimo viaggio simbolico lungo le vie del paese, portato a spalla dai suoi parrocchiani. L’ultima benedizione al feretro è avvenuta sotto i portici dell’edificio comunale, segno dell’impronta indelebile lasciata da quest’uomo anche sulla società civile. Ci auguriamo che la forte testimonianza di questo sacerdote, uomo dalla risoluta umiltà, possa ispirare il nuovo occupante dell’edificio comunale, perché sia instancabile nella ricerca del vero bene comune.

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