Matteo Renzi si chiama Giacomo Bisconti

Print Friendly, PDF & Email

di J

Mettiamo subito le cose in chiaro così da sgombrare il campo da equivoci circa l’endorsement a Tizio o Caio. Riportate un attimo la mente agli ultimi mesi del 2013, allorché questo giornaletto, allora neonato, ebbe modo di incontrare Giacomo Bisconti per qualche domanda di rito. Domande ritenute da una esponente di Abbadia Futura “bruttissime, pilotate e tendenziose” dal che scaturì una specie di contro-articolo al vero abbastanza risentito, forse troppo, da parte del sottoscritto.

Bene, questo soltanto per dire che a noialtri ci piace valutare la sostanza. E la sostanza parla con la voce di Giacomo Bisconti che sabato 29 marzo, innanzi a centocinquanta/duecento persone assiepate al Cinema Teatro Amiata, ha tenuto più che un comizio una vera e propria lectio magistralis sulle mancanze che persistono all’Abbadia e sul modo di porvi rimedio.

Esemplare che proprio durante il comizio – che di fatto ha aperto la campagna elettorale che lo vedrà contrapposto all’apprezzato sfidante Fabrizio Tondi e alla lista di Rifondazione Comunista capitanata da Letizia Nocci – Giacomo abbia da subito presentando 13 punti chiari e precisi* che dovranno essere affrontati e risolti entro i primi 90 giorni dal mandato, 3 mesi tondi dunque, non un giorno in più.

Un strategia forse ripresa dal NCD di Angelino Alfano o dallo stesso Renzi, ma comunque intelligente specialmente dacché sei vincolato al tuo elettore da un foglio scritto nero su bianco dove si prendono impegni precisi, scritti e firmati. Già questa, una novità.

Altra novità importate, consentitemelo, è il fatto che, vivaddio!, per una volta si sta facendo avanti un candidato che non si distingue per lo spiccato accento badengo. E ci tengo a precisare che il badengo, o l’abbadengo che dir si preferisca, è una lingua (sì, una lingua) – bellissima, stupenda, piena zeppa di suoni antichi, medievali – che però all’esterno, erroneamente, spesso viene intesa come accento greve, da montanaro isolato e quindi talvolta poco istituzionale. Quindi sarebbe bello, per una volta, avere un rappresentante che parli italiano; non toscano, non il terribile senese strascicato o il fiorentino cadenzato à la Renzi, ma proprio i-t-a-l-i-a-n-o!

Bisogna anche ammettere che il “badengo medio”, quello per intenderci che vota a comando, anteponendo l’abitudine e la tradizione familiare al guizzo d’intuito, sia davvero pronto a votare un candidato del genere, innovativo e giovane, in una parola sola: renziano. Perché nessuno è profeta in patria e perché il Tondi ha vinto le primarie del PD e trova consenso specialmente fra gli anziani, che all’Abbadia non mancano.

Da “amico” di Giacomo (uso le virgolette perché lo conosco da pochi mesi, ma lo considero ugualmente un amico), comunque vadano le prossime elezioni (e al netto delle forze in campo se la vedranno all’ultimo voto), vorrei consigliargli di buttarsi a capofitto in politica, in quella nazionale, in quella che conta. Perché le capacità sono dalla sua parte, come la presenza scenica e la grande comunicazione e perché durante il comizio ha dimostrato di essere in grado di alzare la voce, di farsi sentire, e all’occorrenza di parlare di pancia per sottolineare i punti strategici del programma. E’ ora che questa forza venga trasmessa a tutta la cittadinanza.

Attendiamo di intervistare Fabrizio Tondi, e Letizia Nocci, e ovviamente aspettiamo frementi di osservare i tre candidati sfidarsi apertamente con lealtà e decisione, così da poter valutare (con modestia e soggettività) anche Fabrizio e Letizia.

*

Foto: Cosa faremo nei nostri primi 90 giorni.<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br />  Abbadia cambia e riparte!

Articoli correlatiAbbadia, verso un nuovo bipolarismo - Rifondazione e IDV con Letizia Nocci - E’ tornato il comunismo!, viva Marx, viva Lenin, viva Mao Tse-Tung - Tanta testa e poche emozioni nel confronto per le primarie

In copertina: il candidato di Abbadia Futura sugli sci

Lascia un commento

XHTML: Puoi usare questi tags: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>