L’Associazione Castel di Badia presenta “Abbadia San Salvatore 3.0″

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Ad Abbadia, o all’Abbadia che dir si voglia, succedono tante cose interessanti che magari, per distrazione o perché semplicemente non ce ne accorgiamo, passano in secondo piano o non sempre ricevono il giusto apprezzamento. Per fortuna non sembra il caso di Abbadia 3.0 - nuova “app” sviluppata dall’Associazione Castel di Badia, in accordo con importanti realtà del territorio, tra cui la Fondazione Musei Senesi – che sta ricevendo attestati di stima e condivisioni. Per approfondire la questione abbiamo fatto quattro chiacchiere con Mastro Luca e Mastro Nicola, al secolo Luca Ventresca e Nicola Bertocci, rispettivamente presidente e cofondatore dell’Associazione. J.
Partiamo dai rudimenti. Cos’è una app?
App è l’abbreviazione della parola inglese “application”, ossia applicazione software: non si può sbagliare, il mondo è quello della tecnologia. Le app “vivono” nei dispositivi mobili, cioè nei sistemi tecnologici che possiamo portare sempre con noi e che sono connessi al web. Queste applicazioni hanno il compito di semplificare la vita delle persone, renderla più divertente, comoda e pratica. I principali utilizzi delle app sono: scambiare informazioni con gli altri tramite i social network, giocare, fotografare, modificare le foto con effetti grafici, dipingere, leggere i libri, ascoltare la radio, consultare una cartina, ma anche telefonare gratis, tradurre una parola straniera, consultare un quotidiano, trovare il Nord come se si stesse usando la bussola, ottenere informazioni su un certo museo che si sta per visitare, leggere la mappa del posto nel quale si è, etc… Ogni giorno gli store (sistemi dove vengono memorizzate le applicazioni e da cui vengono scaricate) – dopo un attento controllo – ne mettono a disposizione di nuove, di ogni varietà, prezzo, funzione.
A chi si rivolge l’applicazione Abbadia San Salvatore 3.0 e quali sono le particolarità e i vantaggi?
L’applicazione nasce come ausilio ai turisti per agevolare la visita del centro storico. Con la collaborazione del consorzio Terre di Toscana, la Macchia Faggeta e di Padre Amedeo e, in particolare, lo sviluppo affidato alla Fondazione Musei Senesi, può diventare un punto di riferimento per la visita del Museo Minerario, dell’Abbazia e dei sentieri realizzati dalla Macchia Faggeta. Secondo noi sarà molto utile anche per la gente del posto per approfondire la storia di Abbadia e del monte Amiata. I vantaggi sono legati alla potenzialità di una app in generale. Utilizzando un dispositivo Smartphone (per adesso Apple, ma a breve anche con sistema operativo Android) si può visitare il centro storico di Abbadia, il Museo Minerario, l’Abbazia e in parte la montagna, con una descrizione dei vari punti di interesse e la possibilità di “navigare” da un punto all’altro. La funzione “Realtà Aumentata” permette di conoscere la posizione di paesi e luoghi di interesse con relativa descrizione intorno a noi semplicemente spostando la telecamera. In pratica sovrappone contenuti digitali agli oggetti del mondo reale. L’applicazione può e deve essere aggiornata con eventuali correzioni, ma anche nuovi punti di interesse e/o contributi di persone che scaricandola e provandola si accorgono di alcune mancanze. L’aggiornamento negli anni avrà un costo che l’Associazione Storica Castel Di Badia può sostenere solo per il primo anno, ma successivamente dovrà essere “adottata” dal Comune o da chi riterrà opportuno far crescere la nostra idea. Una particolarità oltre a quanto detto, ma anche un vantaggio, è che la App Abbadia San Salvatore 3.0 è gratuita.
L’iniziativa è scaturita dalla collaborazione fra voi (associazione Castel di badia), l’Abbazia, il Comune, la Macchia Faggeta e la Fondazione Musei Senesi. Come si è sviluppato il progetto?
L’associazione nasce nel 2004 a margine della festa medievale grazie al supporto della Pro Loco per sviluppare i mestieri della carta e della fabbricazione delle candele. L’attività si è poi sviluppata con la proposta di laboratori didattici come offerta turistica di gruppo in particolare per le scuole. Promuovendo i laboratori, abbiamo sviluppato un progetto che chiamiamo “Museo diffuso” ossia la possibilità di visitare il centro storico come si visita un museo, ma con in più la possibilità di vivere un’esperienza pratica grazie ai laboratori didattici. In Italia esistono altri paesi dove si sono creati dei percorsi di antichi mestieri, ma il nostro centro storico permette di unire queste attività grazie ad un valore architettonico e storico ancora riconoscibile. In pratica mentre ci si sposta tra un laboratorio e l’altro si possano riconoscere palazzi, chiese e luoghi particolari.
Lo sviluppo della App è una parte del progetto che si è potuta realizzare grazie ad un bando del Gal Leader Siena, nella fase di realizzazione del progetto abbiamo contattato la Fondazione Musei Senesi che stava lavorando ad un progetto di App per Siena e Monteriggioni, da qui, siamo riusciti a far rientrare la nostra nel circuito dei Musei Senesi. Questo ha garantito un prestigio e una ricerca storica che di sicuro non avremmo potuto raggiungere da soli. Durante la fase di sviluppo, ci siamo resi conto che si doveva realizzare uno strumento più ampio e non si poteva tralasciare l’aspetto naturalistico e l’offerta del Museo Minerario. Purtroppo le nostre risorse non ci hanno permesso di inserire tutte i punti di interesse e con rammarico abbiamo lasciato fuori la chiesa della Madonna del Castagno e la chiesetta dell’Ermeta. Il percorso naturalistico è stato inserito grazie alla collaborazione con la Società Macchia Faggeta. La parrocchia e Padre Amedeo sono stati di fondamentale importanza per i contenuti sull’abbazia. Oltre alla App questa fase vedrà la diffusione dei materiali sul territorio e la realizzazione di una cartellonistica con qr-code (codice a barre bidimensionale composto da moduli neri disposti all’interno di uno schema di forma quadrata. Viene impiegato per memorizzare informazioni generalmente destinate a essere lette su cellulari e smartphone, ndr) all’interno del centro storico, per questa stiamo coordinando l’intervento con l’Amministrazione comunale.
Di cosa si occuperà la vostra associazione?

Il progetto non si è concluso. Adesso ci aspetta lo sviluppo dei laboratori didattici, già da alcuni anni svolgiamo questa attività ma non siamo riusciti a promuoverla come volevamo, soprattutto nei confronti delle scolaresche. L’Associazione dispone di un fondo in piazza del Mercato in cui svogliamo gli incontri. Negli anni abbiamo messo a punto tre diversi tipi di laboratori: la cartiera, la fabbricazione della cera e la produzione di birra medievale. L’impegno sarà quello di individuare altri spazi dove predisporre in maniera stabile i laboratori per il funzionamento del “museo diffuso”. In passato avevamo interpellato sia il “Fabbro” che “L’orefice” entrambi erano pronti, la vera difficoltà è quella di riuscire a individuare degli spazi per gli allestimenti.Vorremmo cogliere l’occasione per invitare tutti coloro che hanno interesse a contattarci, saremo felici di trasferire le nostre conoscenze sui mestieri e permettere a chiunque di cominciare a sviluppare questa idea come un lavoro (seppur stagionale). Il progetto, ha si un valore culturale, ma deve essere pensato e sviluppato come un prodotto turistico da commercializzare. Abbiamo conosciuto un’esperienza simile che solo con il percorso degli antichi mestieri riesce a creare 32.000 presenze annue, con un biglietto di 8 euro.

Castel di Badia: http://www.casteldibadia.it/

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