Storia locale

Concorso Fiaccole, trionfa Piazza Grande

Fiaccola piazza grande 2 Ecco finalmente il responso: la Fiaccola di Piazza Grande (Piazza Fratelli Cervi) vince il primo Concorso per la Fiaccola più bella. Il trionfo è netto. Ottenuto con 22 voti su un totale di 32 votanti. Al secondo posto a pari merito si piazzano le Fiaccole di Via Matteotti e di Largo Verdi (antistante bar La Casetta). […]

Carlo del Quinti, poeta d’Abbadia

UN GIORNO LO TROVAI UN CONTADINO 1°) Un giorno lo trovai un contadino mi disse che veniva a star da noi perché disse che lui ha il cervello fino vuole lasciar maiali, vacche e buoi.

Lazzaretti e Pio II, del perché l’Amiata merita l’UNESCO (parte II)

_MG_2424 Abbadia News-la Postilla ha il piacere di ospitare una serie di articoli finalizzati a spiegare i motivi per cui Abbadia San Salvatore e il Monte Amiata meritano di entrare nel Patrimonio dell'Umanità. Il testo che vi apprestate a leggere conclude il primo articolo a firma A. Pacini. «Scorrono per la montagna in grande quantità limpidissime […]

Fuochi nella notte, pastorelle e vin brulé. Reportage delle Fiaccole 2013

copertina La Notte delle Fiaccole (cataste di legna che bruciano nella notte di Natale) è una tradizione millenaria, ancora ardente nei cuori dei badenghi. Per scoprire l’attaccamento alla festa popolare da parte di questa gente di montagna all’apparenza ruvida, bisogna immergersi una notte intera nei colori e nei suoni della tradizione: si rimarrà sorpresi dalla genuina […]

Re Ratchis e Granduca Leopoldo. Del perché l’Amiata merita l’UNESCO (parte I)

_MG_2431 Abbadia News-La Postilla ha il piacere di ospitare una serie di articoli finalizzati a spiegare i motivi per cui Abbadia San Salvatore, e il Monte Amiata, meritano di entrare nel Patrimonio dell'Umanità (UNESCO). Il secondo scritto, sempre a firma Antonio Pacini, sarà pubblicato sabato 28 dicembre. «Quando dalla vetta della montagna scivolo con lo sguardo […]

Storia. Le origini di Abbadia San Salvatore

IMG_2492 Abbadia San Salvatore nasce successivamente al decadimento dell’Impero Romano. Dal VI secolo i paesaggi cominciano a mutare, le vie di comunicazione minori, tenute ben salde fino a quel momento, cominciano a dissolversi: le rurali ville romane si riducono a rovine ed il commercio, lontano dal mare, cessa di esistere.