Abbadia Regina dell’associazionismo

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di Lucia Romani

Abbadia da sempre si è distinta per la gran voglia dei suoi abitanti di trovare riscontro alle proprie passioni, attitudini e desideri, unendosi in associazioni regolate da statuti e direttivi intenzionati a perseguire scopi sociali negli ambiti più disparati.

Forse il titolo di madre di tutte le Associazioni badenghe spetta alla Macchia Faggeta, spesso erroneamente indicata come “Società”, ma di fatto vera e propria associazione no profit, nata con lo scopo di soddisfare i bisogni di sopravvivenza della popolazione locale.

Anche le Associazioni Religiose (spesso, di fatto, solo dei Comitati) come quella di S. Marco Papa, di S. Emidio, del Sacro Cuore, l’Associazione Cattolica, hanno vantato nel tempo una numerosa partecipazione del popolo. Ad Abbadia, si può aderire all’Associazione dei Collezionisti, degli Amici del Presepe, del Teatro, del Museo, degli Ambientalisti, dei tifosi di quasi tutte le squadre presenti nel Campionato di Calcio Italiano. Associazioni delle più disparate discipline sportive: sci, basket, pallavolo, nuoto, tennis, motociclismo, automobilismo… e chi più ne ha, più ne metta! Ultima nata, quella degli amici della Cinquecento.

Talvolta si tratta di “meteore”, ossia Associazioni costituite al solo scopo di creare un evento, alle quali spesso vengono dati nomi scaturiti dalla divertente fantasia badenga. Mi viene in mente l’Associazione creata da un carissimo amico che non c’è più: Enrico Manzella, alla quale lui stesso dette il nome di “Teste Roventi” e della quale mi sono sempre vantata di esserne stata nominata “socio onorario”. Dentro quel nome ci voleva stare un po’ di storia badenga, con riferimento al Caput coctu della “Postilla Amiatina” e un po’ della personalità degli associati. Fu costituita per poter organizzare una indimenticabile serata di musica al Teatro Servadio, dove chiunque (in gruppo o individualmente) poteva esibirsi.

Delle storiche Associazioni di Abbadia, fanno parte: la Filarmonica Puccini, la Pro Loco, la Misericordia, il Gruppo Polifonico Da Palestrina. Di quest’ultima, mi riservo di parlarne in futuro in modo più approfondito, sia perché ne faccio parte dal 1986, anno della sua costituzione, sia perché lo ritengo un esempio dello stare insieme in armonia e in comunanza di passioni.

Le associazioni culturali poi, da sempre si fanno carico di gran parte della cultura badenga, organizzando corsi a livello universitario e iniziative di alto tenore in campo letterario e artistico. Le più note sono: l’OSA, La Bottega de’ i’ tempu passu e la Nisi Dominus.

Sicuramente mi sarò dimenticata qualche associazione valida, importante e attiva; me ne perdoneranno i componenti ma, paradossalmente, è proprio nel loro lavoro gratuito, anonimo e costante che il nostro Paese conta. In tempi di crisi come quello che stiamo attraversando, queste persone diventano l’unico vero punto di riferimento per la creazione di eventi che portano vita e movimento nella nostra piccola realtà.

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Foto: Sede della Macchia Faggeta

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