ABBADIA, polemica sui migranti, AF: “L’Amministrazione non cerchi alibi”

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Riceviamo e pubblichiamo(*)

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“L’accoglienza è un dovere che non va messo in discussione. La amministrazione comunale non cerchi alibi per le sue deboli politiche di sviluppo turistico del paese”

La risposta della maggioranza sulla questione profughi sollevata da noi di Abbadia Futura ci sembra dalle premesse atta solo a strumentalizzare la nostra nota, che esprime ben altri concetti. Abbiamo scritto e ribadito che per noi l’accoglienza è un principio che non va nemmeno messo in discussione. D’altronde siamo abituati allo stile insinuante, alle estrapolazioni di parole per alterare un contesto, alle distorsioni tipiche di una certa politica. Inoltre ci sorprende ancora che le risposte ai nostri comunicati siano più veloci delle comunicazioni importanti con la popolazione, dato che i primi a informare dell’arrivo dei profughi siamo stati proprio noi della Lista Civica.

Continuiamo a credere che ci sia bisogno di una profonda riflessione sui drammi che abbiamo anche in casa nostra, senza trascurare quelli degli altri, con la crisi del lavoro, con il fallimento delle aziende, con i negozi che chiudono e la disperazione di molti che forse non si vede, ma si percepisce. Continuiamo a credere che fino a quando il Sindaco e l’amministrazione non avranno espresso la netta e indignata contrarietà allo sfruttamento, ai progetti di trivellare anche nel nostro Comune, alla discarica, non saranno nelle condizioni di parlare credibilmente di rilancio turistico e di futuro. E’ vero, come abbiamo scritto senza certo gioirne, che gli immigrati in Toscana sono oggetto di rifiuto e sono relativamente pochi i comuni (turistici) che si rendono disponibili a accoglierli; basta guardare l’esempio di certi sindaci che fanno lo scarica barile uno con l’altro – vedi quello di Capoliveri che li manderebbe tutti sull’Amiata – per paura di avere un danno economico e d’immagine.

Così è importante ribadire che se anche da noi, che la nostra parte invece la facciamo sempre su tutto, altre strutture ricettive emulassero questa soluzione per fare reddito anziché pensare a rinnovarsi, ci sarebbero delle inevitabili conseguenze alla già debilitata economia del paese. Conoscendo i precedenti e l’irrispettoso trattamento riservato alla montagna amiatina dalla politica che conta, ci sembra giusto almeno scongiurare qualsiasi eventuale volontà superiore di incrementare anche questa nuova emergenza nel nostro Comune. I trenta profughi che arriveranno sono già un numero limite, nelle condizioni in cui siamo, per assolvere i compiti di civile accoglienza e altruismo che sentiamo nostri, anche se avremmo preferito soluzioni ben diverse (accoglienza in strutture pubbliche e non negli alberghi) intraprese dal comune stesso.

La prospettiva turistica dell’amministrazione per ora non ha avuto un riscontro sulla realtà e aldilà di lodevoli iniziative come “Abbadia Città delle Fiaccole” – progetto del tutto simile al nostro riportato sinteticamente nel “Libro Bianco” di Abbadia Futura – dobbiamo lavorare veramente tanto sul contesto generale e prendere una direzione nuova e non più ambigua. Dove sono i mille turisti al mese promessi dal sindaco in campagna elettorale? Rinnoviamo l’invito all’amministrazione di dichiarare pubblicamente che non si sentirà mai più parlare di geotermia elettrica nella città della Bibbia e che si chiuderà per sempre il capitolo discarica – davanti alla quale tra l’altro oggi passa la Via Francigena. Soltanto allora sarà veramente insieme a noi come dicono, alle associazioni e ai commercianti per convergere non più a parole ma nei fatti verso la destinazione finora negata all’Amiata. (*Lista civica Abbadia Futura)

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