Poesia. Contadino – Carlo del Quinti

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AraturaTerra

—lP—

a cura di Balilla Romani

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Contadino

Contadino che stai alla campagna

sotto i raggi del sole cocente

se la pioggia, d’estate ti bagna

nell’inverno tu hai freddo pungente.

Contadino tu sei la speranza,

la speranza del pane per tutti,

il tuo braccio ci da in abbondanza

della terra i migliori suoi frutti.

Tu la porti quell’uva dorata

nella mensa a chi fa il cittadino,

solo tu fai la gente beata

quando gusta il tuo pane, il tuo vino.

Mentre porti al mercato vicino

ogni sorta di frutti e di ortaggi;

solo tu che lo fai il contadino

potrai darci ricotta e formaggi.

Le tue bestie che porti al macello

Sono frutto dei tuoi sacrifici,

quelle carni di manzo e di agnello

ci faranno più forti e felici.

Tu trascorri la vita nei campi

rivestito di miseri panni,

dalla fame ci salvi e ci scampi

quando torbidi tornano gli anni.

Senza te, contadino paziente,

non sarebbe una gioia la vita

e, nel mondo per tutta la gente,

senza te loro gioia è finita.

Benedetto sarai, contadino,

che produci per noi vino e grano,

tu perdona se qualche cretino

ti disprezza e ti dice villano.

Se non hai né medaglia né alloro

e trattato con poco decoro

non ti lagni se il caso o il destino

volle farne di te un contadino.

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