ITACAfreelance, nuovi linguaggi di comunicazione

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Immagine

di Simone Prezzolini

In tempi di crisi è rassicurante scoprire che certe realtà riescono, pur a fatica, a sbocciare e sopravvivere, riuscendo per di più a farlo attraverso la passione di una vita, quella per la fotografia. Passione verso cui, Flavia Veronesi e Stefano Visconti (badengo, classe 1982), danno una valenza professionale. Oltre agli scatti, Stefano e Flavia, insieme alla graphic designer Federica Simone, si occupano di molte discipline con una spiccata predilezione verso la computer grafica, reportage, produzione di modelli 3D e di render fotorealistici, fino alla cura dell’immagine coordinata per aziende, siti web e privati in genere, e altro ancora. 

Che progetto è itaca freelance, di cosa si occupa?

ll progetto Itacafreelance nasce nel 2011 per raccontare, attraverso il linguaggio fotografico, le relazioni che si instaurano tra le persone, il fascino dei luoghi, la bellezza e la contraddittorietà intrinseca in ciascuna cultura. Viaggio, incontro, esperienza e cambiamento, sono le parole chiave che nel 2013 hanno indotto il progetto ad aprirsi anche verso altre espressioni di narrazione quali le arti grafiche, il design e l’architettura del paesaggio.

Perché il nome Itaca?

Itaca è il titolo di una bellissima poesia scritta dal poeta greco Konstantinos Kavafis e proprio come per l’Itaca di Kavafis, così come per chiunque entri in contatto con noi, con il nostro progetto, vorremmo suscitare nell’altro una qualsiasi emozione, ricordando sempre che spesso il viaggio è più importante della meta!

E’ un progetto indipendente o siete affiancati da terzi? qual è lo scopo principale?

Questo progetto rappresenta chi siamo, le nostre esperienze, i nostri interessi, le nostre passioni e tutti quegli “ingredienti” che riteniamo fondamentali per poter dire “sì mi piace, sono contento del mio lavoro”, soprattutto in un momento di totale sfiducia verso il futuro come quello stiamo vivendo. Certamente il lavoro non è ancora costante, certamente a volte si fatica a farsi pagare o addirittura a chiedere soldi, ma è altrettanto certo che non siamo poi “giovani” come molti vogliono farci credere, che oltre a dimostrare una grande volontà abbiamo anche un’esperienza accumulata negli anni che ci rende fieri di ciò che facciamo.

Che tipo di servizi offrite?

I membri di Itacafreelance provengono da settori disciplinari apparentemente diversi tra loro ma dotati di un elevatissimo grado di interconnessione, grazie al quale è stato possibile creare una piattaforma virtuale multidisciplinare dove ogni singolo tema può essere affrontato attraverso molteplici punti di vista; avvalendosi sempre di competenze diverse. I servizi che offriamo coprono tutti gli ambiti riguardanti la “rappresentazione” e la “comunicazione” con una spiccata predilezione verso la fotografia e la computer grafica, dalla fotografia di reportage e di prodotto, alla produzione di modelli 3D e di render fotorealistici, fino alla cura dell’immagine coordinata per aziende, siti web e privati in genere. Ci occupiamo inoltre di progettazione: dal design di un prodotto al design di interni, fino alla progettazione degli spazi aperti.

Fate mostre o esposizioni?

Siamo sempre aperti verso qualunque forma di iniziativa culturale ed artistica, siamo in contatto con diverse associazioni, gallerie d’arte, aziende e professionisti che credono nella forza della comunicazione e della “progettazione partecipata”.

Partecipate a concorsi o eventi?

Cerchiamo per quanto possibile, di rimanere al passo con i tempi e di proporre un’immagine sempre nuova e aggiornata, che risponda alle esigenze di una società sempre più “connessa” culturalmente e virtualmente, e per farlo c’è bisogno di mostrare ciò che sappiamo fare e metterci in gioco, affrontando ogni giorno nuove sfide, accettando di buon grado e valutando ogni possibilità di visibilità che ci si presenti.

Narrare senza parlare o scrivere-la visual art può valicare i canoni espressivi in modo trasversale e trasmettere silenziosamente l’intimità di un’emozione con potenza; o può essere solamente una forma di bellezza estrinseca, un meraviglioso involucro senz’anima che non contiene nulla e che comunque appaga l’occhio. Qual è a vostro parere il fine delle arti visive e della fotografia in particolare? 

Ogni immagine viene prodotta per esprimere qualcosa, raccontare una persona, un posto, un lavoro o una realtà aziendale e noi vogliamo credere fortemente in questo tipo di comunicazione, che non ha barriere fisiche, che è veloce ma comunque ricca di informazioni e che è a volte, più efficace di tante parole. Il “mondo delle immagini”, sia esso reale o virtuale, è un grande contenitore del quale ormai tutti possiamo usufruire implementandolo al tempo stesso. Nell’era del digitale, e anche in quella dell’omologazione, crediamo che ciò che distingue una “buona” immagine rispetto a un’altra, siano sicuramente la competenza e l’esperienza di colui che sta dietro all’obiettivo o alla tastiera, ma allo stesso tempo, siano anche la “volontà” e il “sentimento” che guidano l’occhio e la mente, di chi scatta una foto, di chi immagina un logo, di chi “visualizza” una scena, una luce, una forma. La comunicazione, da amanti del viaggio quali siamo, è fondamentale ed è per questo che la cosa che in assoluto ci affascina di più è che, nel “mondo delle immagini”, tutti parliamo la stessa lingua, anche se proveniamo da paesi e culture diversissime!

Quanto è importante l’innovazione in ogni forma espressiva e quanto il rispetto dei canoni?

La parola che più di tutte accomuna i professionisti che fanno parte del progetto Itacafreelance è Creatività. Se quindi da un lato dobbiamo attenerci ad alcuni concetti base legati alle relative professioni, in quanto soggetti creativi è nostro dovere mettere in discussione le regole del gioco proprio per poter andare oltre, per riuscire a concepire qualcosa di veramente originale, perché spesso è nello spazio ancora “inesplorato” che si trovano le innovazioni più importanti.

 Cos’è il NIP? Chi lo gestisce?

NIP_Network in Progress è un magazine on-line con cadenza bimestrale: free press, nato dalla volontà di dare voce a tutte quelle nuove conoscenze, tendenze, idee e progetti che si generano nelle città “contemporanee” di tutto il mondo e che spaziano dall’architettura, al paesaggio, alla ricerca e all’arte. Tra gli obiettivi fondamentali di NIP non c’è solo la divulgazione scientifica, ma la promozione dello scambio e del confronto culturale che deve essere alla base di ogni nuova idea, ricerca e innovazione. Nasce dal desiderio di dare uno sguardo alternativo su ciò che accade nel mondo, e proprio per questo indaga gli ambiti di sovrapposizione che si creano tra le diverse discipline, al fine di accrescere la consapevolezza del mondo in cui viviamo e sviluppare punti di vista critici, innovativi e trasversali. Il “Network” si avvale anche di un Blog nel quale ogni giorno si possono trovare notizie relative ad eventi interessanti e rivolte ad un pubblico di studenti, professionisti, docenti e persone sensibili alle tematiche ambientali e del territorio. La redazione è composta da giovani professionisti, ricercatori, studenti e sono sempre di più i collaboratori che decidono di “raccontare” il mondo con i propri occhi e la propria “sensibilità”…nessun target di età, nessuna barriera culturale.

Parlaci del progetto/articolo che avete fatto sulla sulla Miniera di Abbadia San Salvatore…

Nel numero di marzo, la sezione “Frames” di NIP Magazine è stata dedicata ad un reportage da noi realizzato nella ex miniera di Abbadia. Le fotografie selezionate dovevano essere corredate da un breve articolo descrittivo; inizialmente si è pensato di scrivere qualcosa di didascalico, in modo da far capire al lettore, cosa fossero e a cosa servissero le strutture fotografate. Conoscendo ormai benissimo il luogo e la sua storia, non avremmo incontrato grossi problemi nel dover spiegare come quel posto funzionasse e quale fosse la funzione di tutti quei “fossili industriali” che giacciono polverosi ed inanimati lungo l’intera area; alla fine però abbiamo deciso di provare a raccontare insieme alle immagini l’intimità del nostro incontro con quell’incredibile “paesaggio delle rovine”, vero e proprio luogo della memoria e fonte d’identità locale e non solo.

Contattiwww.itacafreelance.ititaca@itacafreelance.it

Galleria immagini (clicca per ingrandire)

 

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Foto copertina e galleria: (ITACAfreepress)

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