Abbadia. Bonifica, Castro: “Scarso impegno e indifferenza dai rappresentanti politici”

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Riceviamo e pubblichiamo(*)

—lP—

Abbadia San Salvatore. Essendo stato eletto presidente della commissione bonifica del consiglio comunale, e in rappresentanza dei membri di essa, dall’inizio dell’anno ho cercato di sensibilizzare la presidenza della commissione ambiente della camera dei deputati, sulla urgente necessità di provvedere a sbloccare i finanziamenti in dotazione al comune di Abbadia per la bonifica della miniera di mercurio, ma fino ad oggi tutto è stato vano. Non sono bastate le ripetute telefonate alla segreteria del presidente della commissione ambiente on: Realacci né l’invio di mail in data 18 febbraio e 3 marzo 2015, contenenti la documentazione scientifica che documenta lo stato di degrado del lotto dei forni della miniera, per avere un incontro nella sede della commissione o una visita di membri della commissione ambiente nel nostro comune, in data da stabilire, per discutere e far capire l’urgente necessità di effettuare i lavori di bonifica del lotto 6 della miniera, nel contesto di un progetto di recupero dell’area mineraria già redatto che riguarda la zona dei forni, la regimazione delle acque, captazione gas di mercurio e terreni contaminati di cemento-amianto. Inoltre l’incontro dovrebbe servire a far capire la necessità di sbloccare parte della somma di euro, avuta dall’Eni come indennizzo, ma non utilizzabile causa la legge del patto di stabilità. La nostra preoccupazione deriva da studi scientifici che documentano lo stato d’inquinamento dell’area dei forni e la ripercussione sul suolo e calcine, sui sedimenti fluviali, acque fluviali, cortecce degli alberi di pino e licheni. Questi sono i motivi per cui si chiede con insistenza un incontro con gli organi competenti: sbloccare i finanziamenti già assegnati per bonificare e mettere in sicurezza l’area mineraria, anche in considerazione della richiesta di riconoscimento UNESCO, inoltrata dall’amministrazione comunale pochi mesi fa. Altrimenti si rischia di non essere accolta la domanda, considerato lo stato attuale del lotto dei forni.  (* Dottor Castro)

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Commenti

1 commento a “Abbadia. Bonifica, Castro: “Scarso impegno e indifferenza dai rappresentanti politici””

  1. Paolo Rappuoli

    Leggo una nota del dott. Castro, presidente della Commissione consiliare sulla bonifica (http://www.abbadianews.it/abbadia-bonifica-castro-scarso-impegno-e-indifferenza-dai-rappresentanti-politici/). Condivido tutte le preoccupazioni che vi si esprimono, ma (soprattutto il titolo -Abbadia. Bonifica, Castro: “Scarso impegno e indifferenza dai rappresentanti politici”), mi pare che non rendano giustizia a tutti i tentativi, sia per via istituzionale che politica, messi in atto per risolvere la situazione. Di quelli targati PD, ne voglio ricordare solo due: la lettera al Presidente del Consiglio del 1 dicembre 2013 e il “mail bombing” verso il governo dell’agosto 2014. In mezzo, come è facile comprendere e immaginare, ci sono contatti, spiegazioni, perorazioni, anche arrabbiature, a tutti i livelli politici. Poi ci sono tutte le iniziative parlamentari, a firma dei deputati PD Cenni e Dallai: gli emendamenti alle leggi di stabilità degli ultimi anni, il tentativo di inserire la bonifica nello Sblocca Italia (riuscito proprio in Commissione ambiente, ma caduto in aula per un parere tecnico sfavorevole). Infine le comunicazioni dell’Amministrazione comunale (in questo e nei mandati precedenti, che penso il presidente di Commissione conosca meglio di me): al Prefetto, alla Presidenza del Consiglio e, segnatamente, al Ministero dell’economia e delle finanze. Sì perché il problema sta proprio lì, non nelle commissioni parlamentari, come dimostrano i fatti citati del 2014: è il fatidico patto di stabilità che impedisce di spendere quanto previsto, secondo le programmazioni e le progettazioni da tempo disponibili. Aggiungo che l’ultimo tentativo, di questi giorni, correttamente posto in essere dall’Amministrazione comunale e, garantisco, adeguatamente sostenuto in sede politica, è l’inserimento nel decreto legge 78/2015, che appunto prevede deroghe al patto di stabilità per motivi di tutela ambientale. Mi risulta che siamo in attesa di una risposta (le procedure di richiesta scadevano lo scorso 30 giugno). Ecco, non mi pare ci sia stato scarso impegno, né indifferenza. Se poi la Commissione Ambiente vorrà accogliere l’invito della Commissione consiliare di Abbadia…ben venga! Assicuro però che, grazie ai parlamentari PD, la vicenda è lì ben conosciuta. Questa breve nota è solo per precisare, anche perché si tratta di una storia che ha bisogno di solidarietà e unità di intenti, non certo di polemica.
    Paolo Rappuoli
    Segretario PD Abbadia S.S.

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